domenica 25 novembre 2007

QUARTA CLASSE ELEMENTARE - LE CITTA' MURATE

STORIA ... VISSUTA
LA CITTA' MURATA

I bambini hanno appreso l'uso corretto del taglierino già in terza elementare.
Hanno anche acquisito delle tecniche per costruire semplici strutture di cartone.

Ora, tutti insieme, hanno realizzato UNA CITTà MURATA, COMPLETA DI TORRI, BORGHI E TESSUTO URBANO INTERNO.

Ogni tanto la città, che normalmente se ne sta smontata nella libreria di classe, torna a vivere, occupando tutto lo spazio dell'aula e dando modo ai bambini di giocarci costruendo storie, tutte strettamente legate al periodo storico relativo.

La struttura è del tutto smontabile e, come accadeva nella realtà antica, riutilizzabile con l'aggiunta di ulteriori strutture, per "allargare" il perimetro cittadino.

lunedì 19 novembre 2007

PRIMA ELEMENTARE - LE TABELLE

ACQUISIZIONE DELLE INFORMAZIONI - I PRIMI PASSI
LE BASI DI UN METODO DI STUDIO

E' importante che i bambini imparino subito a completare, leggere, costruire una tabella.
La gradualità è essenziale, ma presto i bambini apprendono che dalle tabelle è possibile trarre molte informazioni "non scritte", in modo chiaro e ordinato, tali da poter essere utilizzate in altri contesti.
E' il primo passo per "imparare un metodo di studio"

venerdì 16 novembre 2007

CLASSIFICAZIONE - VIVE - NON VIVE

PRIMA CLASSE ELEMENTARE - I CARTELLONI
settembre - Una prima classificazione: Vive - Non vive


il cartellone è fatto al terzo giorno di scuola, come riassunto visivo della conversazione avvenuta con i bambini.
Ciascun bambino ha incollato sul cartellone "al posto giusto" il proprio disegno (colorato e ritagliato) , che ho indicato scrivendone il nome in stampatello maiuscolo accanto.

L'obiettivo di questa attività è di "mettere ordine" nelle conoscenze ancora non consapevoli dei bambini: è un primo approccio ad una classificazione logica della realtà da essi percepita.

La visualizzazione di categorie e sottocategorie racchiuse nei "recinti" dà ai bambini anche una prima infarinatura di come sia possibile "leggere" velocemente nell'immagine una informazione che, con le sole parole, può essere piuttosto lunga e complessa.

mercoledì 14 novembre 2007

DISLESSIA METODO DI RECUPERO 3^

ATTIVITA’ DI NOVEMBRE

SCUOLA E DISLESSIA: LA FAMIGLIA
3^ fase

Utilizzare ogni giorno ancora la ricerca delle lettere sulle “liste” verticali per almeno 10 minuti iniziali - non forzare mai a fare la ricerca, ma cercare di convincere il bambino.

Raccomando di non dare mai fretta al bambino, anzi è meglio occuparsi di qualche faccenda mentre lui cerca la letterina giusta da cerchiare.

Non rilevare MAI gli errori, ma tenerne conto solo per far ripetere (il giorno dopo) la medesima ricerca.

Mano a mano che il B riconosce con una certa sicurezza la lettera assegnata si può proseguire con la ricerca di altre lettere (consonanti o vocali, maiuscole o minuscole)

Terminata la ricerca delle lettere, si passa all’esecuzione della scheda n. 1 battendo le mani tra loro (consonanti) e sul tavolo (vocali), come facciamo anche tutti insieme a scuola. (il simbolo “punto” posto sotto la vocale indica il battere sul tavolo, il “___“ sotto la consonante indica invece il battere delle mani tra loro.
Il battere sul tavolo è più forte, per aiutare il B a scandire sillabe e parole correttamente.

Se il bambino “sbaglia” nella “battitura” della vocale o della consonante più di due volte, far ripetere senza dire “hai sbagliato”: lui ripeterà tranquillamente senza porsi problemi.

NON ripetere più di tre volte! Se ci sono troppi sbagli ancora, ripetere la stessa sequenza il giorno dopo.


Quando la scheda n.1 può definirsi acquisita, si esegue la scheda n. 2, qui a lato, - in concomitanza a quanto viene appreso a scuola tutti insieme, seguendo con pignoleria le avvertenze che ho annotato.

Far disporre al bambino stesso sul tavolo, a caso, i cartoncini (lasciando spazi di almeno 5 cm tra uno e l’altro). La disposizione può avvenire tanto in verticale che in orizzontale: lasciar scegliere al bambino.

Una volta disposti i cartoncini cantare insieme a lui il “concertino” delle sillabe scritte sui cartoncini.

Farlo per tre, quattro volte, cambiando ogni volta la disposizione, sempre lasciando che il B si diverta a disporre lui la sequenza (sorvegliare solo gli spazi).

Invitare il bambino a formare con i cartoncini delle “frasi”. (La parola con l’immagine viene memorizzata in quanto figura).

Leggete voi la frase formata e chiedete poi al bambino se gli pare “giusta” (nel senso che abbia un significato): se non lo ha fargli ripetere la sistemazione in un altro modo.

Fare questo per un tempo non superiore ai 12 minuti, sempre senza dar peso agli errori e ripetere ogni giorno, magari aggiungendo qualche sillabe di quelle fatte a scuola.

DISLESSIA - COME GATTONA TUO FIGLIO?

Di Dislessia si può guarire in qualche mese con un metodo appropriato: tutto dipende dal tempestivo intervento dell'insegnante e del genitore.

Poco alla volta Umberto, che ormai ha raggiunto i quindici anni, riesce a superare quasi del tutto la dislessia, a scrivere con fluidità, a leggere.
Ugo Pirro Mio figlio non sa leggere, Biblioteca Universale Rizzoli, MILANO 1984


IL METODO DI LETTURA VERTICALE


Dalle ricerche di Stanley (1975) risulta che ... il processo di trasferimento dell'informazione dalla memoria sensoriale visiva alla memoria a breve termine ha, per i bambini dislessici, una durata temporale più lunga della norma. Come abbiamo visto ciò provoca delle interferenze nel compito di lettura, in quanto nel momento in cui il dislessico legge una nuova lettera è ancora impegnato nel codificare quella percepita precedentemente. La lettura verticale elimina questo inconveniente, in quanto permette la codificazione delle lettere in modo da ovviare al sovraccarico che si viene a creare nella memoria...

Il metodo di lettura verticale, conosciuto da diversi anni in Romania, è stato utilizzato finora per il trattamento dei pazienti afasici. Si deve a Drevillon (1977) l'idea di servirsi di tale tecnica per il recupero delle turbe gravi della lettura...

Esso è molto semplice e si basa sulla presentazione vertica­le delle parole e delle frasi da leggere. Lo spazio di lettura appare quindi strutturato non più da sinistra verso destra, ma dall'alto verso il basso....

Il vantaggio dovuto all'applicazione del metodo di lettura ver­ticale è che il bambino impara realmente a leggere e non ad ese­guire un esercizio particolare. Ciò è possibile perché con la lettura verticale si affronta alla radice il problema. ...

Seguendo una progressione stabilita, al bambino vengono presentati dei nomi e poi delle frasi che si fanno gradatamente più complesse.

Sono sufficienti 10-15 minuti di esercizio quotidiano per vedere in tempi brevi dei buoni risultati. Il tempo massimo di rieducazione è di circa 3 mesi....

Esiste in realtà una duplice progressione in quanto c'è il passaggio da caratteri grafici relativamente grandi a caratteri via via più piccoli, fino a raggiungere la dimensione di quelli che normalmente si riscontrano nei libri e il passaggio da caratteri in stampatello a quelli in corsivo...

Quando il bambino appare sicuro nella lettu­ra verticale si può iniziare il passaggio alla lettura normale strutturata da sinistra verso destra. Diversamente da come si potrebbe supporre, il passaggio sarà facile, tanto più se il bambino avrà acquisito un ritmo di lettura verticale veloce.

Il metodo di lettura verticale non verrà a questo punto abbandonato del tutto e improvvisamente. Ogni volta che il bambino incontrerà una parola per lui difficile da "decifrare”, essa gli verrà presentata scritta verticalmente.

F.La Spisa - G.Sartori - Lettura e dislessia: teoria e metodi di rieducazione del bambino dislessico - Codex Editrice, 1979, Treviso


lunedì 5 novembre 2007

PRIMA CLASSE ELEMENTARE - CARTELLONI ALLA PARETE - 1

SIGNIFICATO DEL CARTELLONE - I PRIMI GIORNI DI SCUOLA

Esistono i cartelloni fatti dall’insegnante che assolvono una duplice funzione informativa:
- per un verso servono da promemoria per canzoni, storie, ecc.
- per un altro verso sono un richiamo non pedante a curiosità e desiderio di “sapere” presenti nei bambini

Esistono anche i cartelloni da appendere alla parete, composti da tutti gli alunni insieme, su un dato tema. Tale tecnica è estremamente motivante per i bambini: ciascuno disegna, colora e ritaglia il SUO disegno con grande entusiasmo e piacere. Quindi va ad incollarlo di persona sul cartellone steso a terra, che una volta finito verrà appeso alla parete.

In tal modo ogni alunno individua il proprio personale apporto al lavoro comune, lo “amalgama” a quello dei compagni ed è interessato a capire e leggere l’immagine che ne risulta. Farà spontaneamente dei confronti sulle soluzioni trovate dagli altri, molto utili per lo sviluppo psicopedagogico e dell'apprendimento scolastico.

Imparerà in tal modo che le “informazioni” possono essere anche “disegnate” per essere lette ed interpretate e che “lavorare insieme” consegue un risultato particolarmente soddisfacente.

I cartelloni alla parete rendono più familiare e conosciuta l’aula all’alunno e rappresentano anche una sorta di libro aperto sempre disponibile, un documento dal quale ciascun alunno può attingere informazioni per colmare le proprie esigenze quando vuole, un promemoria cui appellarsi.

E’ possibile fin dai primissimi giorni di scuola comporre qualche cartellone significativo, come la tabella per raccogliere informazioni sulla vacanza, accompagnata da quelli sugli ambienti (montagna, mare, campagna) o l’altra tabella per raffigurare i fratelli e sorelle che ciascun bambino ha.

Questo ultimo cartellone, inoltre, consente di scrivere il nome di tutti i bambini fin dal primo giorno, nome che rimane a disposizione per chi abbia spontaneamente voglia di ricopiarselo (succede!).

Su questi cartelloni, inoltre, sarà facile evidenziare le sillabe che mano a mano i bambini andranno imparando.

Non sempre i “cartelloni” sono costituiti da un manufatto cartaceo unico: si appendono alla parete anche le storie che vengono raccontate in classe (Tato e Tata, vedi sopra), poi disegnate semplicemente o messe in sequenza.


domenica 4 novembre 2007

LETTURA E SCRITTURA IN PRIMA CLASSE ELEMENTARE 5

VERSO LA COMPOSIZIONE SCRITTA
ANALISI DELLA STORIA – L’AMBIENTE – I PERSONAGGI – LA SEQUENZA


Fin dai primi giorni di scuola i bambini, anche se non possono leggere da soli, ascoltano volentieri la lettura di una storia.

E’ molto importante che l’insegnante legga storie in classe, seguite da una conversazione, la quale ha lo scopo di far sì che, tutti insieme, gli alunni individuino:

- l’ambiente della storia
- i personaggi della storia
- l' ordine delle sequenze della storia

Per capire bene il significato delle parole possono anche rappresentarle (il termine psicopedagogico è “drammatizzare”) con il proprio corpo.

Per esempio, nella frase “la volpe strisciò furtiva verso il pollaio” , la parola “furtiva” è per lo più sconosciuta ai bambini. Ma non occorre spiegarla: è sufficiente che durante la lettura il tono di voce dell’insegnante dia la giusta coloritura alla frase.

Si inviterà quindi il bambino a farsi “volpe” e percorrere un tratto dell’aula “verso il pollaio” esemplificando con il proprio comportamento il significato della frase.

Gli stessi compagni dovranno esplicitare se, a loro avviso, il significato della frase coincide con il comportamento del compagno.

Prova prima un bambino/a, poi un altro, poi un altro (ovviamente devono sempre venire a scuola in tuta, per razzolare comodamente per terra!).

Si ripete la lettura per ciascuna verifica, cercando di capire come e perchè la volpe si muova in quel modo verso il pollaio.

Infine, dopo quattro-cinque tentativi, il risultato viene raggiunto.

Leggere le storie è la cosa importante, ma non è opportuno un pignolo smontaggio per tutte o una pedante comprensione del significato di tutte le parole... tempo al tempo.

Basta farlo una o due volte a settimana per raggiungere lo scopo didattico, che è quello di usare la lingua per comporre una sequenza comunicativa organizzata ed efficace (in quinta classe).

Una volta letta e compresa la storia, si procede, conversando, al suo “smontaggio” :

ambiente – personaggi – sequenza

Quindi ad ogni bambino viene assegnato il compito di “disegnare” una delle tante parti. Fino a quando i bambini non sanno scrivere, è l’insegnante che scriverà la “didascalia” sotto ciascun disegno (parola che viene appresa subito dai bambini, come “titolo”) in stampatello.

Completati tutti i disegni, si ricompone la storia sistemando i disegni nell’ ordine giusto.I disegni possono anche essere assemblati in modo da costituire un libretto per la biblioteca di classe.

Ecco dunque un nuovo PRODOTTO COMUNE nel quale ciascuno può riconoscere il proprio APPORTO INDIVIDUALE.

Alcune storie di esempio:
BIANCANEVE E I SETTE NANI
IL PADRONE AVARO
I MUSICANTI DI BREMA

venerdì 2 novembre 2007

LETTURA E SCRITTURA IN PRIMA CLASSE ELEMENTARE 3

SI - NO - NON SO - ? - !
Espressività del linguaggio


Già a fine settembre, sempre sulla scia del Concertino ho potuto introdurre SI - NO – NON SO – PUNTO DI DOMANDA – PUNTO ESCLAMATIVO -

Quest’ultima cosa mi è apparsa assai importante per dare ai bambini il senso espressivo di quanto si dice (e si legge/scrive).

Essi dovevano porsi tra loro delle domande “vere” e darsi delle risposte “vere”, mettendo l’enfasi sul punto espressivo.

Per esempio un alunno nascondeva le mani dietro la schiena e chiedeva al suo compagno: “Vedi le mie mani?” e quello doveva rispondere “Si” o “No” e poteva farlo con o senza il punto esclamativo, a seconda della forza della sua risposta.

Avevo anche preparato per ciascun bambino tre cartellini che dovevano alzare in silenzio e mostrarmeli in risposta ad una mia domanda “vera” (Ho la borsa? – Le mie scarpe sono gialle? - Cosa c’è nella mia borsa, ecc.).

La domanda era rivolta inizialmente a tutto il gruppo e poi singolarmente, in modo da consentirmi il controllo dell’apprendimento su ciascun alunno.

LETTURA E SCRITTURA IN PRIMA CLASSE ELEMENTARE 4

distinguere la p e la “q




la lettura delle due consonanti p” e “q è molto difficile per alcuni bambini, che continuano a lungo a far confusione.

Ecco quindi inventato un gioco dell’oca ad hoc, da giocarsi con un solo dado a soli tre numeri (1 -2- 3).

Capitando nella casella della lettera, bisogna trovare una parola che la contiene (vale anche se già detta da altri).